E’ così che ci si sente una settimana dopo l’indescrivibile esperienza umana vissuta correndo con il Ceck. E’ così che un ancora stordito Sartamagù e una malinconica Ballerini si ritrovano in quel di Ponte a Elsa girovagando con testa leggera nelle colline circostanti. Il paesaggio è stupendo, la giornata solare ma il centro della nostra conversazione è sempre quello: “…ah, ma che esperienza correre col Ceck!”. E’ anche vero che abbiamo potuto approfittare dell’assenza del Guru per tenere un’andatura decente al cospetto di quella riprovevole della settimana scorsa, non fosse altro che per la mancanza di quel ronzio che recitava in continuazione “…ué, non so se ve l’ho detto ma mi fa male il ginocchio!”
Il Ceck non c’era ma come accade per i personaggi noti e stranoti, alla fine è stato come se ci fosse. E lo è stato fin dal primo mattino quando in preda alla sindrome dell’abbigliamento familiar-comune, il sottoscritto stava per uscire di casa con i pantaloncini della moglie; così dopo l’ormai famoso alluce ridotto modello Ceck avremmo avuto un Sartamagù stile tutù…che fa anche rima.
Caricato Sartalook sulla Lentomobile (soprannome della mia auto per il quale pago regolarmente i diritti d’autore a Sartaciccio) ci siamo diretti verso il consueto ritrovo alla Sala 78, quando abbiamo superato tre Spensierati fra i quali nonno Bandini che stavano correndo nella stessa direzione. “Ma che bravi…fanno un po’ di riscaldamento” mi sono detto, anche se il passo non mi sembrava proprio da riscaldamento. In effetti più che riscaldati, scopriremo in seguito che erano incacchiati come iene per lo scherzone (poco originale, tra l’altro) che la Ballerini gli aveva tirato all’alba. Li ha fatti presentare a casa propria con la scusa del si parte da qui e se n’è partita dall’uscita di servizio sghignazzando in automobile. Son cose brutte.
Io e Sartalook partiamo per ultimi e chiudiamo a chiave come è il nostro solito ma prima del primo ristoro raggiungiamo il gruppo compatto degli Spensierati. Infatti il di loro presidente è stato chiaro: “…un altro servizio esclusivo ai Sartaciglioni e io mi dimetto!”. Da qui la Ballerini con orecchie da Cocker si diletta nel fotografare ogni performance del loro gruppo, compreso il tentativo di impossessarsi di una gru gigante. Il nostro arrivo però scombina i suoi piani e l’attrazione per le pose caratteristiche del duo Sarta viene interrotta solo dall’epica scena del ringraziamento di Sartamagù a nonno Bandini (con tanto di lucidatura del giallo calzino!), tributata per la concessione dell’esclusiva Balleriana nella settimana precedente.
Arrivati “in sulla concimaia” come diceva la mi’ nonna, il pensiero mi vola spontaneo ad un podista di cui non posso fare il nome ma al quale oggi non riesco proprio a fare a mendo di pensare. La Ballerini è lì che aspetta come una faina lo scatto felice ed il risultato lo avrete già scoperto sulla home page.
Passando ad altro, oggi Sartalook è in grande spolvero e se in discesa rimane qualche metro indietro, in salita minaccia di andarsene sollevando polvere anche sull’asfalto. Sarà per la sua tenuta da Sub con la quale corre e dice di tenere i ginocchi al caldo (secondo me va molto veloce per arrivare in fretta a togliersela!), sarà che per tre settimane dovrà fare a meno di correre per impegni di lavoro dall’altra parte del mondo, sarà la primavera…ma se continua così in un paio di mesi questo ci saluta e va a correre col Ceck. E sempre lì si torna.
Io e la Ballerini, che abbiamo invece lo stesso passo, disquisiamo sul come l’impatto della conoscenza del Ceck abbia cambiato le nostre vite. La sua parecchio di più visto il maggior tempo esposto al fenomeno. Se in meglio o in peggio è brutto dirsi e ci rifugiamo nel richiamo alla relatività di tutte le cose.
Nel frattempo si infittisce il mistero dell’infiltrato/a che fa da connessione fra Graziella e mia moglie, visto che entrambe mi dicono di conoscere l’altra anche se io non le ho mai presentate! E sono talmente organizzate bene che alla quarta volta che provo a chiedere lumi alla podista Veltroniana (“non voglio legami…io corro da sola!”) escono dal nulla due cani stile Pit Bull (non mi intendo di cani ma la faccia e l’appetito che dimostravano mi fanno pensare a loro!) e ci interrompono. Capisco che non è il caso di insistere.
Torniamo a parlare del Ceck e della sua intenzione di correre la prossima maratona di Pisa sui pattini (vero?) ma questo ci porta su un argomento assai più interessante e cioè l’equivoco in cui Giuliana e Graziella sono cadute nell’aderire al servizio scopa. Non vogliamo essere volgari nel descrivere in modo particolareggiato cosa avessero capito le due quanto mai spensierate ma quando gli abbiamo spiegato che stare 6 ore sulle gambe significava sulle proprie, la delusione sul loro volto si è fatta tangibile.
Arrivati ormai sul traguardo, io, Sartalook, la Ballerini e la Rivelazione (giovane promessa scoperta dalla Ballerini) decidiamo di tornare a prendere i loro compagni spensierati arretrati. Lo facciamo chiaramente a retrorunning in modo da non falsare il contachilometri. Poi ripartiamo e tiriamo nuovamente fino all’arrivo con una volata che si conclude precisamente al tavolo della pappa al pomodoro più buona che abbia mai mangiato.
E così se n’è andata un’altra splendida mattina con 22 km macinati senza pensarci nemmeno. Tutto perfetto tranne…ah…se solo lui fosse stato con noi….
Alla prossima
Sartamagù